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tratta da russellsmusicreviews.blogspot.com
Milan based Giorgio Maggiore sent me his third and fourth albums, and this one is his third from 2007. It starts with the windswept understated mod of Bagliori Di Luce. The plodding, discordant at times, Illustre Sconosciuto is funereally drab, ghost like and eternal. It picks up a bit around seven minutes when the vocals come in, intoning sombrely and making things more downbeat, but more complete. Divertente is a slow motion electrical storm and a spooky face at the window, while Mi Ascolterai? is in a very similar vein too. Il Sogno Infinito is tinklingly gorgeous and sparse, a sprinkling of snow over the landscape. Il Tuo Flore Vero is like some eighties alt band gone minimal in the African desert and to finish proceedings La Grande Bolla is a drunken epic, where ten minutes pass slowly indeed. |
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tratta da
genovatune.net
Aperto da un'intro di tastiere (Bagliori di Luce) di stampo quasi new age, Dentro Ai Tuoi Sogni è il prodotto di un uomo solo, Giorgio Maggiore, che ha scritto, suonato e inciso senza l'aiuto di nessuno. Ora, al di la di qualche passaggio un pò impastato direi che il disco non suona male e di questo bisogna rendere atto a Maggiore, specie se si pensa che l'ambito del nostro è tra il progressive, certa new wave cantautorale (alla C.S.I. di Linea Gotica, se vogliamo dare un riferimento immediato) e la musica d'ambiente (talvolta deviata in lidi che non spiacerebbero a chi segue Ludovico Einaudi e simili, come la linea di piano che guida Il Sogno Infinito o quella di Addio G., oltre a quella Bagliori di Luce posta all'inizio). Mi piace quando la chitarra ve in direzione shoegaze (come in Divertente) e quando la canzone va in direzione quasi psichedelica (ad esempio Mi Ascolterai?), ma talvolta lo trovo un pò sfiancante: ok, forse non è il mio genere e può essere che altri trovino rilassante e raffinato ciò che io ho trovato a tratti pesante (in certi casi è più questione di stati d'animo che altro). Quello che invece non mi piace proprio e che trovo essere un difetto insormontabile è la voce (specie quando prova ad avvicinarsi allo stile di G.L.Ferretti), che non mi convince affatto: capisco l'ansia di comunicare dell'autore, ma collaborare con un cantante vero e proprio potrebbe dare maggior spessore alle canzoni. |
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tratta da
liabilitywebzine.com
Le monde de l'autoproduction est plein de surprises. Des bonnes et des mauvaises. C'est un peu la roulette russe. En ce moment, c'est d'Italie que l'on a les meilleures nouvelles. Giorgio Maggiore nous vient de Milan et le moins que l'on puisse dire, c'est qu'il n'est pas le genre de personnage à être très hype. Il est même en dehors de tout et ne s'affilie à aucun mouvement particulier. Quasiment seul dans son coin et avec des moyens assez basiques, il s'est confectionné un univers inspiré par les groupes cold du début des années 80. Il ne cache pas se réclamer de groupes comme Joy Division, The Sound, The Cure, CSI ou Litfiba. Bizarrement, quand on écoute ses disques, ce ne sont pas ces formations qui viennent immédiatement à l'esprit. Il fait plus penser à ces combos ibériques qui ont fait la gloire du label Acuarela, les Refree, les Sr.Chinarro, les Aroah...Les influences qu'il cite n'apparaissent alors que de manière très lointaine, mais peu importe après tout. Cet homme à tout faire n'en a pas moins de nombreuses qualités. Pour preuve ces deux albums, très différents mais tous deux empreints d'une sincérité sans failles. [...] [...] Sur Dentro Al Tuoi Sogni, Maggiore change un peu son fusil d'épaule, troquant ses habits de dark-popeux pour ceux d'un voyageur des grands espaces. Plus atmosphérique et organique ce disque donne une part plus belle aux nappes synthétiques auxquelles répondent des guitares mélodieuses et claires. Il donne également plus d'intérêt à des morceaux purement instrumentaux, sans doute conscient que sa musique parle d'elle même et qu'elle n'a pas forcément besoin d'un habillage vocal. Globalement, si Giorgio Maggiore a un peu plus tendance à s'étaler, ici c'est sans perdition. Tout est pesé, pensé et chaque note semble avoir son utilité, fondant un édifice qui pourrait s'écrouler si on en enlevait le moindre élément. Certes les deux disques de Maggiore sont hautement anachroniques, souffrent sans doute de moyens un peu spartiates mais on y trouve son intérêt aisément, rattrapé par la sincérité et la qualité d'écriture de l'Italien. Maggiore nous ramène donc quelques années en arrière mais se perdre dans ses divagations vaut bien ces relents nostalgiques. Fabien |
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tratta da
The Weblog Of Leonards Lair
There’s a lot to admire about Giorgio Maggiore. For one thing there’s the proficiency and melodicism of his keyboard skills, then his melodramatic voice and also the way he sings in his native Italian, when so many feel they have to sing English in order to gain popularity. When I reviewed his previous album, ’I Colori Che Cambiano’, the chosen style was gothic rock but for ‘Dentro Ai Tuoi Sogni’ (’In To Your Dreams’) the emphasis is on instrumental music and quieter moods; handily described by Maggiore himself as “progressive ambient”. Clearly Maggiore is giving in to his fondness for twin-keyboard techniques with several tracks - incuding the first one, ‘Bagliori Di Luce’ - featuring dreamy synth washes to complement the intricate piano melodies. Occasionally he references the dramatic style of old (angry blasts of guitar for ‘Illustre Sconosciuto’) but it’s an otherwise more sedate affair; the new-found romanticism reflected in titles which translate to ‘Your True Flower’ and ‘The Endless Dream’. There’s no doubt that ‘Dentro Ai Tuoi Sogni’ is less gripping than the last album but its elegiac washes of sound are certainly pleasant and tuneful enough in their own right. |
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kdcobain.it
E' arrivato a quota tre album autoprodotti questo cantautore milanese che trasferisce in musica tutta la passione per la vita e le sue quotidianità. Ancora una volta Giorgio Maggiore compone e suona tutti gli strumenti interamente da solo, gestendo in totale autonomia le sue idee creative. Questa volta oltre alla passione per sonorità anni 80 c'è anche un retrogusto prog-rock anni 70, ma condito di ambientazioni post-rock. Violini e pianoforte danno al songwriting una sensazione di delicatezza ancora più marcata dei lavori precedenti. Si nota infatti una crescita stilistica e un nuovo approccio musicale scandito da brani come la strumentale "Bagliori di luce" che apre il disco, "Mi ascolterai?" e "Il tuo fiore vero". La poetica di Giorgio Maggiore prende spunto dalla vita di tutti i giorni, elevando ogni sensazione ad un momento aulico accompagnato dalla musica. "Dentro ai tuoi sogni" conferma l'amore di Giorgio per la musica e le sue sfaccettature. Nicolò, 03/07/08 |
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ROCKERILLA 15 marzo/15 aprile 2008
Recensione di Enrico Ramunni Terzo appuntamento discografico per Giorgio Maggiore, home recorder della scena milanese che sfoggia una invidiabile competenza con un nutrito arsenale di strumenti, dalle chitarre alle tastiere passando per un variegato assortimento di percussioni. Proprio la padronanza degli attrezzi ritmici è un notevole punto di forza di questo suono che si tinge sempre più di sfumature progressive in senso ampio, attenuando le coloriture dark-wave: non soggiacere alla limitazione della drum machine costituisce un pregio non da poco in un simile contesto. L'unico punto debole resta la voce, dal timbro piatto e carente nell'impostazione: quasi impossibile trovare un musicista che sappia davvero fare tutto... |
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Rockambula.com
Giorgio Maggiore | Dentro Ai Tuoi Sogni genere: new wave - elettroacustico etichetta: autoproduzione voto: 3.5/5 Terza autoproduzione per il suona tutto milanese Giorgio Maggiore. Un vero e proprio album che prende il nome 'Dentro ai tuoi sogni'. Un lavoro interessante che mette in mostra le larghe vedute musicali di un uomo che diventa band. Segni decisamente new wave, ballate intense ed emotive, sensazioni profonde, post punk da palato fine. Giorgio Maggiore si sbatte nel profondo diventando malizioso, molto convinto. Arriva finalmente ad un lavoro una spanna superiore ai precedenti. Rimango ancora insoddisfatto per quanto riguarda la sessione vocale; non mi piace, non mi attira. Vista la continua voglia di sperimentazione perché non cercare una collaborazione (un/a cantante) oppure puntare tutto sopra lo strumentale più estremo? Anche la registrazione sembra migliorata nonostante sia tutta fai da te, qualcosa si sta muovendo. Non nascondo una particolare ammirazione per il pezzo 'Bagliori di luce' e le vorticose cavalcate di piano mi trascinano all'infinito. 'Dentro ai tuoi sogni' meriterebbe un maggiore interesse tra la musica impegnata. E' bello. Riccardo Merolli |
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Audiodrome.it
Ora pensi alla tua strada, si è fatto tardi. Giorgio Maggiore, milanese classe 1964, giunge con Dentro Ai Tuoi Sogni al suo terzo album autoprodotto. Come per moltissime persone, la musica per lui sembra essere in primis fuga dalla quotidianità, rifugio in un mondo separato, dove dedicarsi a se stessi, senza perdere ancora tempo con gente che non sopportiamo più. Dentro Ai Tuoi Sogni è realizzato dal solo Maggiore in tutte le sue parti, ma è soprattutto il suono della chitarra a colpire: il tocco pare quello di Robert Smith, tanto che i brani possiedono la qualità liquida e malinconica di dischi come Disintegration, quando non sono leggermente più scabri à la Faith o Seventeen Seconds. Dai Cure Giorgio sembra prendere anche spunto per le tastiere e per le percussioni, mentre – per quanto riguarda la sua tendenza a dilatare i pezzi - gioca forse un ruolo la passione per i Pink Floyd e per Barrett. A tratti, quest’album distoglie un po’ dalla realtà, e questo è un bene. Bisognerebbe evitare di ricordare troppo altri gruppi, capire cosa fare per la voce, come trovare più varietà nelle ritmiche e fare attenzione ai testi e alla loro forma. A cura di: Fabrizio Garau |
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Livecity.it
L’indipendente Giorgio Maggiore torna con “Dentro ai tuoi sogni” Scritto il 17 Aprile, 2008 in Indipendenti Giorgio Maggiore è un piccolo fenomeno italiano, uno di quelli che crede ancora nei “lavori di ispirazione”, che rifiuta il compromesso del mercato, e preferisce far volare con un suo intimo (anche discutibile, perché no) gusto i suoi ascoltatori. E’ uscito così un altro dei suoi lavori, “Dentro ai tuoi sogni”. Quando si ascolta una voce così “normale”, è difficile appassionarsi. Siamo presi da degli standard musicali (assolutamnete comprensibili), e spesso siamo incapaci di prendere degli input diversi. Uno come Giorgio Maggiore vive l’opera come un quadro, e gli piace mettere ancora quei colori che usava da piccolo, sensa usare chissà quali tecniche. Noi che seguiamo Maggiore da anni, possiamo ancora garantire che il suo è un viaggio, dentro la sua personalità, che vuole condividere con gli altri, sperando che le sensazioni che ha provato possano essere condivise con qualcuno. Uno sguardo ingenuo, fatto da suoni spogli e da formule delicate e leggere, colorate semmai da alcuni intrecci arrangiativi molto interessanti. D’altronde, dal libretto possiamo capire la “voglia di viaggio” di Maggiore: titoli evocativi (Bagliori di luce, Il tuo fiore vero, Il sogno infinito) e foto di natura e natura soltanto. Nel suo studio milanese Maggiore si è chiuso in sé stesso e ha trovato il sogno. Così usa le chitarre elettriche ed acustiche, il basso, il piano, i tamburi, lo shekeré, e non chiede niente a nessuno. Non si fa condizionare e il risultato è evidente all’ascoltatore attento. Undisco tra jazz e pop, condito da atmosfere da colonna sonora, musiche da “commento alle immagini”. E lui commenta la sua immaginazione. L’ascolto è consigliato in funzione delle passate opere, e magari della conoscenza della persona, perché è bello e curioso entrare nell’animo di una persona e della sua capacità d’espressione, almeno quanto la persona è un sognatore doc come Giorgio Maggiore. Buon ascolto a tutti, e sogni d’oro. Federico Armeni |
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tratta da
Rock-impressions.com
L’artista milanese Giorgio Maggiore torna con l’annunciato terzo album, rimane la formula dell’autoproduzione e la scelta di fare tutto da solo, solo il mastering è stato affidato a Mauro Berchi. Per quanto riguarda invece le composizioni il nuovo disco si discosta dai precedenti, viene dato più spazio alle parti strumentali, mentre quelle cantate sono state molto ridimensionate. Il brano di apertura “Bagliori di Luce” è uno strumentale molto poetico dominato dal pianoforte, il gusto è neoclassico con sfumature darkeggianti e dimostra una buona sensibilità del nostro. “Illustre Sconosciuto” è una lunga piece, prevalentemente strumentale, i primi cinque minuti sono impegnati da visioni lisergiche accompagnate da una chitarra acustica melliflua, giri soffusi nello stile new wave primi ’80, che è sempre molto presente nelle produzioni di Maggiore. Si può parlare dell’incontro della tradizione prog psichedelica settantiana con la musica inglese degli anni ’80, ne esce un sound personale piuttosto interessante. Il cantato arriva nella seconda metà del pezzo, che si fa più elettrico e dark, la produzione della voce è migliorata rispetto ai due dischi precedenti, anche se il risultato finale non è eccezionale. “Divertente” è più atmosferica della precedente, anche se è sulla stessa linea armonica, con dei suoni di chitarra molto garage. “Mi Ascolterai?” continua la ricerca di Maggiore verso sonorità garage e sixties, condite di psichedelia, uno dei primi amori del nostro, si sente che alle spalle Giorgio ha una discreta cultura musicale, devo dire però che il cantato continua a non convincermi, anche se i testi sono poetici e ricchi di suggestioni. Ne “Il Sogno Infinito” Maggiore torna a deliziarci con una piece pianistica, dove ritroviamo tutta la sua sensibilità poetica e malinconica espressa al meglio. Piuttosto complessa è “Il Tuo Fiore Vero”, sembra un brano degli Spiritualized. “Addio G” è un terzo strumentale con pianoforte, non molto diverso dai due precedenti, offre un’altra opportunità di gustare il lato più romantico dell’artista. Chiude l’intimista “La Grande Bolla”, che forse ha la costruzione armonica più interessante e ricercata dell’intero album, si tratta di un pezzo che ha varie faccie, fra Cold Play e certo cantautorato alla Jannacci e Gaber. La volontà e il coraggio di fare tutto da soli sono più che lodevoli, ma continuo ad essere convinto che se Giorgio dovesse riuscire a trovare dei compagni di viaggio, questo lo aiuterebbe a smussare le spigolosità che permangono, in particolare a livello vocale. Comunque si tratta di un disco in crescita e Maggiore si dimostra in possesso di una buona sensibilità artistica. GB |
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tratta da
Entrateparallele.it
Mi ritrovo di fronte ad un altro lavoro di Giorgio Maggiore, artista milanese che autoproduce la propria musica e compone e arpeggia tutti gli strumenti. Un immagine delicata e soave fraseggia fra le note di "Dentro I Tuoi Sogni". Un pallido tramonto dal tepore marino e dal sapore di tarda estate. Una buona dose di progressive (maggiormente presente rispetto ai primi due lavori) rimanda a gruppi di vecchia scuola (ad es. King Crimson) pur mantenendo una brezza dark/malinconica che rende ancor più riflessivo il comparto acustico delle tracks. Un componimento che a livello d’insieme è accostabile per suoni e tempi anche ad Ennio Morricone ed alla sue creature più soavi. Apprezziamo anche un pianoforte molto presente e raffinato, certo non invasivo o scontato. La musica scorre lieve ed è anche fonte di spunti interessanti a livello di complessità e proposta. La voce è molto meno presente in confronto ai due precedenti lavori, scorgendo inoltre anche brani solamente strumentali. Il reparto vocale è un grande punto debole dei lavori di Giorgio Maggiore e, anche se qui è certamente meglio contestualizzato e meno prolisso, rimane un difetto che crea momenti di minor attenzione e scorrevolezza. Nel complesso piacevole e sofisticato, affascina per sensibilità e tepore che riesce a propagare. Con un cantante migliore e una ritmica più profonda ed incisiva avrebbe potuto raggiungere senza problemi un punto in più. Un grande augurio a questo artista coraggioso e pieno di sentimento. |
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tratta da
Artistsandbands.org
Terzo lavoro in studio per il compositore e polistrumentista milanese Giorgio Maggiore, dopo "Oasi di Cemento" e "I Colori che cambiano" i due precedenti, non proprio convincenti episodi musicali di Giorgio Maggiore. Con questo Dentro ai Tuoi Sogni cambia in maniera consistente la proposta dell'autore meneghino, passando da brevi canzoni dalla forte impronta dark/wave anni '80 a più lunghe ed elaborate composizioni intrise di sonorità Progressive ed Ambient con qualche accattivante e ben indovinato intermezzo Shoegaze. Il risultato questa volta è ben diverso, la proposta musicale è convincente ed interessante; i 6 brani sempre ricchi di toni lievi ed eterei sono pregni di un mood minimalista ed intimo dimostrandosi musicalmente ben costruiti, le partiture strumentali sono discretamente assemblate, adeguatamente varie ed in definitiva danno la dimostrazione che la dimensione strumentale eterea, sognante e minimalista è forse quella che maggiormente rappresenta e più si addice al compositore milanese. Restano, dobbiamo essere onesti, alcuni difetti, i più minimi e che non pongono alcun pregiudizio ma uno in particolare estremamente compromettente nell'ascolto complessivo dell'album e mi riferisco alla parte vocale, in cui tutto è da migliorare, la voce, l'impostazione, il lirismo, certo per fortuna la parti vocali sono decisamente limitate ma rischiano di influenzare notevolmente e ahimè negativamente l'ascolto. Il consiglio quindi resta sempre lo stesso, cercare un cantante adeguato. Da segnalare anche come l'assenza di una batteria vera e propria crea talvolta una certa mancanza di profondità e tridimensionalità al suono, profondità che il tamburo ed il tamburello da soli non possono ricreare, tendendo appunto in taluni momenti ad un certo "appiattimento" del suono facendogli perdere il vigore e la potenza necessaria. Ottima invece, rispetto ai due precedenti, la registrazione e la produzione, questa volta veramente azzeccata ed all'altezza, regalando quel giusto contributo di enfasi e stacco tra gli strumenti molto utile nello specifico approccio musicale. Non mancano momenti estremamente convincenti e degni di particolare citazione, come l'opener "Bagliori di Luce", sicuramente il pezzo più interessante, brano estatico e sognante in cui il pianoforte ci accompagna su di un tappeto di tastiere che stendono un paesaggio dai toni soavi e lievi interessanti anche gli stacchi Shoegaze di "Illustre Sconosciuto", "Mi Ascolterai ?" e "Il tuo Fiore Vero", la chitarra di "Divertente" capace da sola di "sopportare" l'intero peso della trama sonora ed arricchendola con interessanti sviluppi solisti e nuovamente il pianoforte che ritorna protagonista in "Il Sogno Infinito" e nella breve "Addio G". Il risultato è quindi complessivamente sufficiente, ben più che sufficiente per quel che riguarda la composizione dei brani, peccato per l'influenza invero negativa delle parti vocali, che inficiano l'ascolto complessivo ma questo Dentro ai Tuoi Sogni ci ha indicato quella che possibilmente è la più vera dimensione musicale di Giorgio Maggiore, una dimensione questa volta chiara e convincente. Brani suggeriti: Bagliori di Luce - Illustre Sconosciuto - Mi Ascolterai ? - Il tuo Fiore Vero |
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tratta da
Buong.it
Ho già avuto modo di recensire altri lavori di Giorgio Maggiore, opere che avevo apprezzato nelle intenzioni e un po’ meno nella forma (specie nell’interpretazione vocale). Al terzo disco (dalle tracce numericamente più contenute) l’impressione che ricevo è quella che qualcosa sia successo, che qualcosa nella composizione e nella costruzione del disco sia cambiata. Lo dico perché mi ha spiazzato la delicatissima introduzione con solo pianoforte di “Bagliori di luce” e che ha fatto da apertura a un disco nel quale il sound è in effetti cambiato (e anche molto) rispetto ai precedenti lavori! Meno incessante, meno legato alla new wave anni 80 e più riflessivo, delicato, intimista e sognante se vogliamo; un disco che esprime maggiormente la sensibilità di un artista che questa volta sposta la sua attenzione verso una sonorità che richiama echi degli anni 70 (massima espressione di ciò sono i dieci intensi minuti di “Illustre sconosciuto” che riporta alla mente brani de Le Orme, Osanna, ecc…). Giorgio affronta come nelle precedenti prove l’intero iter di produzione del lavoro occupandosi oltre della scrittura, arrangiamento e composizione dei brani, anche dell’intera parte sonora cantando (questa volta in maniera più convincente) e suonando tutti gli strumenti. “Dentro ai tuoi sogni” mi ha davvero impressionato e non solo per la qualità dei brani sospesi tra prog anni 70, cantautorato italiano e post-rock alla Mogway ma anche per l’assoluta differenza con i precedenti lavori, impennandosi e staccandoli notevolmente per intensità, qualità e tecnica. Complimenti vivissimi. |
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tratta da
Musikreviews.de
Getreu dem Motto: „Aller guten Dinge sind drei!“ machte sich der mailändische Multiinstrumentalist an sein nunmehr drittes Werk – und dieser dritte Anlauf ist sein erster richtig großer Wurf. „In deinen Träumen“ heißt der Silberling und er beginnt ganz im Sinne dieses Titels. Ein Piano, zart, verträumt und etwas traurig, eröffnet MAGGIOREs Traum-CD. Doch plötzlich tauchen „Lichtblitze“ (Name des ersten Titels) in Form einer sich steigernden, immer stärker in den Vordergrund drängenden Synthesizerfläche auf, die irgendwie etwas Bedrohliches in sich trägt. So als würde man langsam einschlafen, aber während des Überganges von der Wach- in die Schlafphase nicht wissen, ob die Träume schön oder schrecklich sein werden, also Wusch- oder Albträume. Und von diesen wechselnden Stimmungen lebt auch „Dentro Ai Tuoi Sogni“. Mit „Der berühmte Unbekannte“ folgt dann gleich ein Longtrack, welcher in der ersten Textpassage endlich sogar mal Worte enthält, die selbst ich verstehe: MAGGIORE zählt zweimal auf deutsch von eins bis vier, um, einem Raketenstart ähnlich, dann die Dynamik des Titels zu erhöhen. Es scheint tatsächlich so, als hätte sich GIORGIO auch ein zweites Motto zueigen gemacht: „Weniger ist oft mehr!“ Nach diesem Grundsatz verfährt er nun auch bei seinem Gesang, der nur spärlich eingesetzt wird und verstärkt hinter die langen, beeindruckenden Instrumentalpassagen zurück tritt ... und erstmals stimmt dieser Gesang auch, der, so wie man´s aus Krautrockzeiten kennt, singend Geschichten erzählt, mal normal, mal im Falsett, mal düster, mal aggressiv, mal weinerlich, mal fordernd. Irgendwie wie im Märchen, in dem das Gute auf das Böse trifft – und die Hoffnung bleibt, dass dieses ewig Gute am Ende siegt. Überhaupt ist Krautrock neuerdings so ein Stichwort. Beim Hören von MAGGIORE fühle ich mich zurückversetzt in die Zeiten, als man sich verträumt (und vielleicht auch ein wenig bekifft, was für mich allerdings nicht zutrifft, weil mir diese böse Droge in der DDR immer vorenthalten wurde) zurücklehnte und die Musik von NOVALIS, HOELDERLIN, WALLENSTEIN oder POPOL VUH genoss. Ein Kuriosum tritt dann ganz besonders im vierten Titel „Wirst du mich hören?“ auf. Dieser Song hat genau den gleichen Grundrhythmus sowie ein gänzlich ähnliches Keyboard- und Schlagzeugspiel wie „Unter der Haut“ von der Ostrock-Legende CITY. Man könnte sogar die ersten Textzeilen: „Du – ich spüre dein Gesicht“, darauf mitsingen. Ein absolut verrückter Zufall, ja, selbst in Italien träumen Multiinstrumentalisten manchmal ostdeutsch! In ähnlicher Weise geht der „unendliche Traum“ (Titel 5) weiter und verbindet mitunter progressive Elemente mit romantischen, wofür auch „Deine wahre Blume“ (Titel 6) ein treffender Beweis ist. Außerdem sollte wohl spätestens jetzt betont werden, dass trotz aller Träumerei dieses Album nicht etwa zum Einschlafen animiert, sondern zum genauen Hören, denn man entdeckt immer wieder irgendwelche überraschenden Moment, wie z.B. im letzten Titel „Die große Blase“, mit 10 Minuten Länge wiederum ein Longtrack, zwei in englisch gesungene Zeilen. Wir haben es also hier nicht nur mit einem Multiinstrumentalisten (E- & Akustik-Gitarre, E-Bass, Piano, Synthesizer, Tamburin, Gesang usw. alles in Personalunion), sondern sogar mit einem Multi-Linguisten zu tun. Darüber hinaus vermittelt uns MAGGIORE auf ungeheuer ansehnliche Weise auch noch seine dritte Leidenschaft: das Fotografieren. Jede einzelne Seite des 12-seitigen Booklets ist ein fotografisches Kunsterlebnis mit von ihm fotografierten und bearbeiteten Naturmotiven, die intensiv die verträumte Stimmung der Musik wiedergeben! Echt beeindruckend, oder!? FAZIT: GIORGIO schrieb mir: „Vielleicht werde ich eines Tages nicht mehr der ‚berühmte Unbekannte´ (vergleiche Titel 2) sein.“ Spätestens nach diesem verträumt-krautrockig-progressiven Album samt kunstvollem Booklet drücke ich ihm beide Daumen dafür! Thoralf Koß (Info) |